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L'approvvigionamento nel mercato B2B e la matrice di KRALIJC

Gli approvvigionamenti incidono sulla redditività e sulla competitività dell’impresa, ed è proprio quest'ultimo aspetto che riceve un crescente riconoscimento e si riflette nei più recenti orientamenti assunti dai clienti business nei confronti dei fornitori, ed in particolare, nei confronti della cosiddetta base fornitori.

Un’ampia varietà caratterizza la strategia di approvvigionamento delle imprese. La variazione può riguardare tre dimensioni della strategia d’acquisto:
1)     L’ampiezza degli acquisti: riflette scelte diverse riguardo a quanto vada internalizzato o esternalizzato.
2)     La configurazione del parco fornitori: struttura del parco fornitori, n° di fornitori utilizzati ed il ricorso a fornitori paralleli.
3)     La natura dei rapporti nelle relazioni di fornitura: atteggiamento più o meno conflittuale o cooperativo nell’ambito della relazione con i fornitori.

La strategia d’acquisto è caratterizzata anche da elevata variabilità. Le decisioni in merito a cosa e quanto esternalizzare da parte di un’impresa variano nel tempo come varia anche la struttura del parco fornitori e la natura delle relazioni con gli stessi, che possono andare rafforzandosi o indebolendosi.

Non tutte le relazioni sono gestite secondo il medesimo approccio, in quanto non tutte le relazioni con i fornitori sono ugualmente impegnative e producono i medesimi elevati ritorni economici, coinvolgendo una varietà di risorse ed avendo diverse finalità.
Nella stessa impresa non tutte le relazioni con i fornitori vengono gestite in un’ottica di partnership e vedono una forte integrazione strategica e tecnologica tra cliente e fornitore.
La varietà nella gestione delle relazioni con i fornitori può in parte essere ricondotta alla tipologia delle situazioni d’acquisto.

KRALIJC (1983) elabora una matrice di segmentazione delle forniture sulla base dell’importanza dell’acquisto (dato dalla quantità di forniture e dalla loro rilevanza nel processo produttivo), e sulla base della loro reperibilità (data dal numero di fornitori potenziali, dal potere contrattuale del cliente, dalla struttura del mercato di offerta).

In base alla matrice di Kralijc si possono distinguere:
1.      Acquisti non critici: ci si pone un problema di standardizzazione e di abbattimento dei prezzi e per i quali i rapporti con i fornitori sono di natura conflittuale e competitiva;
2.      Acquisti leva: rispetto ai quali è importante la conoscenza del fornitore più adatto per ottimizzare il processo di acquisto;
3.      Collo di bottiglia: per i quali occorre avere un controllo dello stock, assicurarsi continuità nel tempo e dunque sviluppare relazioni di lungo termine con i fornitori;
4.      Acquisti strategici: rispetto ai quali si ricerca un’integrazione strategica con i fornitori.

Tale matrice serve per segmentare i fornitori sulla base del prodotto acquistato (reperibilità e importanza), lasciando in disparte tutte le differenze e le problematiche che possono scaturire dall’analisi delle caratteristiche strutturali e processuali della relazione cliente-fornitore.


Ci sono 3 tipi di approcci gestionali adottabili da un’impresa nei confronti dei fornitori. I 3 approcci presentano un livello di coinvolgimento fornitore-cliente decrescente:
·       Approccio strategico
·       Approccio all’approvvigionamento
·       Approccio all’acquisto

Capire l’approccio gestionale prevalente nell’azienda cliente e verso la categoria di fornitori alla quale si appartiene è importante per il fornitore per poter adottare adeguate politiche d’offerta che incidono in modo coerente sulle aspettative che il cliente ha rispetto la relazione d’acquisto.

Approccio strategico
Tale approccio gestionale si origina nel riconoscimento da parte dell’impresa cliente che il proprio successo dipende anche dalle capacità di altre imprese e da adeguate interconnessioni sinergiche con le stesse. I rapporti cliente-fornitore hanno una forte integrazione non solo di tipo tecnico-operativo nei processi logistico-produttivi, ma anche di tipo tecnologico-strategico che porta alla formazione e all’attuazione di strategie congiunte di innovazione del prodotto e di sviluppo del business.

Approccio all’approvvigionamento
Questo approccio si caratterizza in primo luogo per l’attenzione alla massima consistenza e qualità del prodotto rispetto alle specifiche definite dal cliente e comporta un’attenzione particolare sui costi totali legati all’uso di un prodotto/servizio in un’ottica complessiva di total quality management. Il numero dei fornitori è abbastanza limitato; la selezione dei fornitori presuppone la necessità di collaborazione per ottimizzare i flussi di scambio dei prodotti e delle informazioni.

Approccio all’acquisto
Tale approccio si caratterizza per il fatto che l’impresa cliente è fortemente focalizzata sulla minimizzazione del prezzo d’acquisto. Il prodotto oggetto della transazione è spesso una commodity (ovvero un prodotto a bassa complessità sistemico-tecnologica) o, il bisogno e le specifiche del prodotto sono percepite come non problematiche.
C’è un numero sufficientemente ampio, ma omogeneo di fornitori con i quali si possono instaurare relazioni sostanzialmente indifferenziate. L’orientamento prevalente è quello di mantenere una pluralità di fornitori alternativi (multiple sourcing) che vengono messi in concorrenza tra loro. La natura del rapporto con il fornitore viene impostata sul breve termine e spesso diventa adversarial, ossia volta a un confronto, anche conflittuale, per ottenere una riduzione dei prezzi esercitando in vari modi il proprio potere contrattuale.
Questo era l'approccio prevalente fino agli anni ’80.

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