Prima di procedere alla sua costruzione, occorre sapere cos'è il service blueprint.
Il service
blueprint è un quadro sintetico, una mappa che descrive accuratamente il
sistema del servizio, in modo che le diverse persone coinvolte nel processo
della sua fornitura possano capirlo e affrontarlo obiettivamente a prescindere
dal loro ruolo o dal loro punto di vista personale.
È particolarmente utile
nelle fasi più tecniche del processo di sviluppo e consente di visualizzare il
servizio stesso, mostrando simultaneamente il processo di erogazione, i punti
di contatto con il cliente, il ruolo dei clienti e dei dipendenti e gli
elementi visibili del servizio.
Permette di suddividere il servizio nelle sue
componenti logiche, di evidenziare le fasi o i compiti che concorrono al
processo e i mezzi con cui essi vengono eseguiti e la parte fisica del
servizio, così come è stata vista dal cliente.
I benefici e
le finalità della costruzione di un blueprint derivano in gran parte dalla sua
stessa realizzazione. Possono essere conseguiti diversi obiettivi intermedi: la
chiarificazione del concetto, lo sviluppo di una visione comune di servizio,
l’apprezzamento della complessità e dei problemi che all’inizio non appaiono, e
l’individuazione dei ruoli e delle responsabilità.
Lo sviluppo di un blueprint
deve coinvolgere i rappresentanti delle diverse funzioni e deve basarsi sulle
informazioni dei clienti; non è infatti un compito che si possa assegnare ad una
sola persona o ad una sola area funzionale.
Ma vediamo nello specifico quali sono le fasi per la costruzione di un service blueprint:
Fase 1: identificare il processo da mappare
Gli schemi
di progetto si possono sviluppare a vari livelli e ci deve essere un accordo
sul punto di partenza. L’identificazione dei processi da mappare sarà
determinata in primis dalla decisione di costruire il blueprint.
Fase 2: identificare il cliente o il
segmento di clientela che utilizza il servizio
La
segmentazione del mercato si fonda spesso sul principio che i bisogni di
ciascun segmento sono diversi e quindi richiedono delle variazioni nelle
caratteristiche del servizio o del prodotto. I blueprint sono utili quando
vengono sviluppati per un determinato cliente
o per un determinato segmento di clientela, assumendo che il processo di
servizio vari da un segmento all’altro.
Fase 3: mappare il processo dal punto di
vista del cliente
Si tratta della visualizzazione
delle scelte e delle azioni che il cliente effettua o sperimenta
nell’acquistare, consumare e valutare il servizio. Eviterà di concentrarsi su
processi e aspetti che non hanno alcun impatto sul cliente. A volte, l’inizio e
la fine del servizio dal punto di vista del cliente non saranno facilmente
identificabili.
Fase 4: mappare le azioni del personale di
contatto, sia onstage che backstage
Prima si
tracciano le linee d’interazione (rappresenta le interazioni dirette tra il cliente e l'organizzazione) e visibilità (essa è di importanza critica, perché separa le attività di servizio visibili al cliente da quelle che non può vedere), poi si mappa il processo dal
punto di vista del personale di contatto con il cliente, separando le attività
visibili (onstage) dalle attività invisibili (backstage). Per i servizi già
esistenti, ciò significa chiedere al personale operativo di registrare
esattamente quello che fa, scindendo le attività che esegue sotto gli occhi del
cliente dalle attività che vengono svolte dietro le quinte.
Fase 5: legare le attività del cliente e
del personale di contatto alle attività di supporto necessarie
Si possono
identificare i collegamenti tra le attività della persona di contatto e le
funzioni interne di supporto. L’impatto diretto o indiretto delle azioni
interne sui clienti.
Fase 6: aggiungere la parte fisica del
servizio a ogni fase di azione del cliente
Non è altro che la parte
fisica del servizio, utile per mettere in luce ciò che vede e riceve il cliente, in
termini di supporti tangibili, in ogni momento dell’interazione con l’azienda.
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